TERAPIA ANTI-ESTROGENICA CONTRO COVID-19
Al VIMM anche le scoperte scientifiche sembrano credere nella parità di genere. Dopo lo studio pionieristico condotto dai professori Francesco Pagano e Andrea Alimonti, che svela un minor rischio di infezione da SARS-CoV-2 negli uomini con carcinoma prostatico sottoposti a terapie di deprivazione androgenica, una nuova ricerca targata VIMM evidenzia la stessa dinamica anche nel caso delle donne. Tra le pazienti affette da tumori ormono-dipendenti sottoposte a terapia SERM (Modulatori selettivi del recettore degli estrogeni) vi è infatti una ridotta prevalenza di infezione da SARS-CoV-2 rispetto ai gruppi di controllo.

Associate Investigator Monica Montopoli
Il risultato è stato appena pubblicato in uno studio sulla prestigiosa rivista Annals of Oncology dall’Associate Investigator del VIMM e professoressa all’Università di Padova Monica Montopoli e da Arianna Calcinotto, dell’Institute of Oncology Research (IOR) di Bellinzona. Lo studio ha visto inoltre la collaborazione del Registro Tumori Veneto. L’analisi ha considerato un campione totale di 51.060 donne.
“Al fine di convalidare l’ipotesi che la regolazione ormonale possa essere implicata negli esiti clinici di COVID-19, abbiamo valutato la prevalenza di infezione da SARS-CoV-2, ricovero ospedaliero e morte, nelle donne affette da tumori ormono-dipendenti e in trattamento con terapia anti-estrogenica” sottolinea Monica Montopoli.
Di nuovo, come per la scoperta di Pagano e Alimonti, la sfida è la sperimentazione farmacologica. Anche un’altra recente scoperta, sviluppata dal consorzio pubblico privato Exscalate4CoV, finanziato dalla Commissione Europea con il bando Horizon 2020, prevede l’utilizzazione di un farmaco modulatore selettivo del recettore degli estrogeni. “Il risultato che abbiamo ottenuto – continua la professoressa Montopoli – seppur richieda un campione più ampio e ulteriori studi molecolari per far luce sul meccanismo e sull’effetto protettivo osservato nelle donne sotto trattamento con SERMs, individua una nuova e possibile strada per prevenire o attenuare gli effetti del virus”.