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Le ultime scoperte

ALTI LIVELLI DI OPA1 PROTEGGONO DALL’OBESITA’ (2021)

Pubblicato su “Nature metabolism” uno studio condotto da Camilla Bean e coordinato dal prof. Scorrano. Il gruppo di ricerca del VIMM ha scoperto nel grasso degli individui normopeso alti livelli della proteina Opa1, che stimola la conversione del grasso bianco, deputato all’immagazzinamento dei grassi, in grasso beige (grasso bianco che diventa simile al grasso bruno, deputato alla dissoluzione del grasso). Questo studio apre la via per una terapia efficace della “adiposopatia”, una malattia del tessuto adiposo che è una delle cause principali delle gravi complicanze cardiovascolari che affliggono i pazienti con obesità e diabete di tipo 2.

 

INDIVIDUATI I SEGNALI CON CUI IL TUMORE ALTERA I NEURONI MOTORI (2021)

La ricerca ha chiarito come la crescita della massa neoplastica causi la produzione di specifiche proteine (activina A, IL6, noggin) che alterano la struttura e la funzionalità dei neuroni motori, responsabili del rilascio di segnali attivatori dalla spina dorsale alle fibre muscolari. Questo effetto sui moto-neuroni comporta una diminuita comunicazione tra nervo e muscolo, evento che induce debolezza, affaticabilità precoce, perdita di massa muscolare e l’insorgenza, appunto, della cachessia. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Science Translational Medicine” dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Marco Sandri (e coordinato dalla Dott.ssa Roberta Sartori, prima autrice dello studio).

GEL STAMPABILE NEL CORPO (2020)

Il Prof. Nicola Elvassore ha sviluppato un gel fotosensibile in grado di solidificare se esposto a un raggio laser (luce infrarossa), ma capace di attraversare i tessuti del corpo senza danneggiarli. Grazie al controllo tridimensionale del laser è possibile creare/stampare oggetti solidi all’interno del corpo di un organismo vivente. Tale studio pone delle nuove basi per lo sviluppo futuro di tecniche di chirurgia non invasiva per riparare e ricostruire gli organi di pazienti affetti da patologie rare e complesse. 

DEPRIVAZIONE ANDROGENICA CONTRO COVID-19 (2020)

Il Prof. Andrea Alimonti, Principal Investigator VIMM, e il Prof. Francesco Pagano, Presidente della Fondazione, in stretta collaborazione con l’Università di Padova, hanno identificato un nuovo approccio farmacologico per il Covid-19. Lo studio prende avvio dalla rilevazione che una delle proteine utilizzate dal nuovo coronavirus per contagiare le cellule (la TMPRSS2), risulta essere lo stesso enzima già studiato come marcatore tipico del cancro alla prostata. Il Laboratorio del VIMM sta ora caratterizzando a livello molecolare questi target farmacologici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Annals of Oncology».

 

CELLULE STAMINALI “NAIVE” IN LABORATORIO (2019)

Cellule staminali pluripotenti (iPS cells) generate da cellule adulte e non da embrioni umani. È la prima volta che si ottiene questo risultato in laboratorio.  Il risultato è stato ottenuto grazie alla microfluidica, che permette di coltivare le cellule in piccoli tubi di silicone biocompatibile del diametro di un capello, generate da cellule staminali pluripotenti indotte con stato di sviluppo “primitivo”. Lo studio, di un gruppo di ricercatori padovani – composto dal Prof. Nicola Elvassore, Principal Investigator VIMM, e dal professor Graziano Martello, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Nature Cell Biology’.

 

IL “LATO OSCURO DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA DEL TUMORE ALLA PROSTATA (2019)

Un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dal Prof. Andrea Alimonti, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM), dell’Università della Svizzera Italiana (USI) e dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR), ha pubblicato un importate studio su ‘Nature Cell Biology’. I ricercatori hanno osservato che il rilascio di IL23 nel tumore è dovuto ad un tipo particolare di cellule del sistema immunitario (le cellule mieloidi), che conferiscono resistenza alla terapia delle cellule prostatiche tumorali.

 

  • IL PEPE ALLEATO DEL METABOLISMO

Leonardo Nogara, postdoc che lavora nel gruppo del Prof. Bert Blaauw, durante il dottorato nei laboratori del Prof. Reggiani (Università di Padova) e del Prof. Cooke (Università di San Francisco) ha scoperto che la piperina (contenuta nel pepe) agisce sulle molecole della miosina, il “motore” responsabile della contrazione muscolare. Questo induce uno stato di più elevata attività metabolica, che potrebbe favorire lo sviluppo di terapie per l’obesità e il diabete di tipo 2.

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