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Dic

ZUCCARO HA VINTO IL BANDO ARISLA, CONTRO LA SLA

Si chiama Sclerosi Laterale Amiotrofica: SLA. È la neuropatologia che colpì il grande cosmologo Stephen Hawking e che continua ancora a mietere vittime in tutto il mondo. Il problema risiede nei motoneuroni, responsabili dei movimenti, la cui quantità diminuisce progressivamente. Appare dapprima qualche spasmo muscolare, poi l’immobilità degli arti e infine la paralisi respiratoria. È dunque su queste cellule nervose e sulla loro vulnerabilità che si sta concentrando la ricerca, in particolare quella condotta da Emanuela Zuccaro, ricercatrice del VIMM del gruppo di Maria Pennuto.

Il suo progetto, “MOVER”, ha ottenuto 60.000 euro vincendo il bando 2020 della Fondazione AriSLA (Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica), emanato per selezionare i migliori progetti di ricerca italiani in materia di SLA. Coprirà un periodo di 12 mesi.

L’obiettivo di Zuccaro, brillante scienziata e madre di due bambini, è approfondire i differenti livelli di vulnerabilità riscontrabili durante il processo degenerativo, tra i motoneuroni. Per riuscirci, rivela la ricercatrice, bisognerà “studiare la diversa suscettibilità alla degenerazione dei motoneuroni nella SLA”. Sarà necessario quindi procedere attraverso “l’identificazione del profilo di espressione genica – ossia il processo di conversione dell’informazione genetica in macromolecole (tipicamente proteine) – di specifici gruppi neuronali”, conclude.

La ricercatrice Emanuela Zuccaro

La ricercatrice Emanuela Zuccaro

Le tecniche utilizzate non potranno che essere all’avanguardia poiché dovranno riuscire ad analizzare il nucleo dei singoli motoneuroni. Come le neuroscienze insegnano, studiare nel dettaglio le singole cellule nervose è molto complicato, a causa delle ridotte dimensioni.

La scienziata intende capire quali siano i fattori molecolari che influiscono positivamente o negativamente sul decorso della patologia degenerativa. Attraverso modelli sperimentali, verranno quindi isolati e analizzati i motoneuroni appartenenti a differenti stadi della malattia, analizzandone i meccanismi molecolari in azione.

Queste indagini potranno garantire un importante passo avanti per la clinica, portando alla luce elementi che consentiranno l’implementazione di nuove terapie. Congratulazioni allora a Emanuela Zuccaro: esempio italiano di intelligenza, dedizione e speranza concreta per tanti pazienti.

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