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16
Lug

Fondi alla ricerca da Fondazione Telethon: grande successo dei ricercatori del VIMM

Su otto progetti di ricerca che hanno ottenuto fondi Telethon in Veneto, ben quattro sono studi dei ricercatori dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare

Dopo un’attenta selezione da parte della Commissione medico-scientifica formata da 30 scienziati internazionali, sono stati scelti i vincitori del bando 2019 promosso dalla Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare. In Veneto sono stati finanziati otto progetti di ricerca, che hanno ottenuto fondi per un totale di oltre 1,6 milioni di euro.

Di questi progetti, la metà verranno portati avanti da ricercatori afferenti all’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova, braccio operativo della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus, che si conferma così ancora una volta come centro di eccellenza capace di attrarre ricercatori di alto livello. Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Fondazione professor Francesco Pagano, che ha dichiarato: ‘quello di Fondazione Telethon è un bando prestigioso ed impegnativo. Sapere che ben quattro ricercatori del VIMM sono riusciti a vincerlo ci riempie di orgoglio e certifica ancora una volta la qualità della ricerca espressa dal nostro Istituto’. Vincitori del bando 2019 sono il professor Luca Scorrano, Direttore Scientifico del centro, la professoressa Maria Pennuto, Vicedirettrice, e i Principal Investigator professor Claudia Lodovichi e Massimo Zeviani.

Il prof. Zeviani ha recentemente lasciato la sua prestigiosissima posizione di Direttore dell’Unità di Biologia Mitocondriale di Cambridge del Medical Research Council britannico per diventare Professore Ordinario di Neurologia del Dip. di Neuroscienze dell’Ateneo patavino ed entrare nella ‘squadra’ del VIMM. Il Prof. Zeviani cercherà nei laboratori di Via Orus di applicare la terapia genica ad alcune malattie mitocondriali, come il deficit del complesso I e del complesso IV. Il prof. Zeviani sperimenterà vettori virali tecnologicamente avanzati in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e di svolgere l’azione terapeutica direttamente nel cervello. Inoltre, il gruppo del prof. Zeviani testerà anche vettori virali alternativi, più efficaci o specifici per altri organi coinvolti in queste patologie, come il cuore o i muscoli.

Il prof. Scorrano, Professore di Biochimica presso il Dip. di Biologia dell’Ateneo patavino, porterà avanti un progetto riguardante l’atrofia ottica dominante, una malattia genetica che colpisce la retina e porta progressivamente alla cecità, con l’obiettivo ultimo di approfondire le conoscenze sui meccanismi patogenetici e individuare potenziali terapie efficaci grazie allo screening di molecole già approvate per l’uso clinico.

La prof.ssa Pennuto, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo patavino, studierà un approccio terapeutico volto a riparare la proteina mutata nella malattia di Kennedy (atrofia muscolare bulbospinale), basato sulla possibilità di favorire la sintesi di una forma di proteina che mantenga le proprietà funzionali della forma non patologica.

Ultima, non certo per importanza, la ricerca della prof.ssa Lodovichi dell’Istituto di Neuroscienze del CNR. La prof.ssa Lodovichi, studierà in collaborazione con il CNR di Pisa le malattie dello spettro autistico e i disturbi dello sviluppo neuronale per valutare se ci sia una correlazione tra un’errata regolazione degli ioni cloro all’interno delle cellule nervose e la malattia.

 

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