Figura retorica o condizione neurologica? Il lavoro del nostro Professore Emerito Carafoli e della Dottoressa Codato
La Sinestesia è una strana condizione neurologica che ha molti aspetti interessanti. Tra di essi vi è quello di aver portato evidenti e dichiarati vantaggi alla creatività di molti artisti che ne erano (e ne sono) affetti. Ma che cos’è questa Sinestesia?
Un estratto del lavoro del nostro Professore Emerito Ernesto Carafoli e della Dottoressa Marta Codato:
Nella maggior parte delle forme di Sinestesia lo stimolo induttore e la risposta sensoriale concorrente appartengono a modalità sensoriali diverse, ma vi sono anche forme in cui induttore e concorrente appartengono alla stessa modalità sensoriale: nella Sinestesia lettera-colore, ad esempio, colori (modalità visiva) sono indotti dalla lettura di lettere dell’alfabeto (modalità visiva). E lo stimolo induttore non deve necessariamente essere sensoriale, può anche essere concettuale: l’esperienza concorrente può esser cioè indotta non da una percezione sensoriale, ma dal pensare un particolare concetto, che può ad esempio essere un numero, un periodo di tempo, una posizione spaziale. Nella maggior parte degli individui la Sinestesia è unidirezionale: se cioè ad esempio il suono induce l’esperienza colore, i colori non inducono la risposta suono. La forma più comune di Sinestesia è quella grafema-colore, in cui gli stimoli induttori sono i grafemi (le unità grafiche elementari, non suddivisibili, cioè le lettere ed i numeri), e le risposte concorrenti i colori. Il che non è forse sorprendente dato che sia l’area del colore che quella dei grafemi sono state individuate l’una vicina all’altra nel giro fusiforme.
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